Con il passare degli anni le persone anziane diminuiscono l’attività della deambulazione, dichiarano di camminare con più fatica e anche l’alzarsi e il sedersi sono più difficoltosi. Questo porta l’anziano ad uscire dalla propria abitazione sempre di meno e a diminuire la propria vita di relazione con conseguenze sul corpo e sull’umore. L’aumento della graduale difficoltà al cammino può essere dovuto a diverse cause:
- Insorgenza di problemi cardio-vascolari, neurologici e ortopedici;
- fattori psicologici;
- fattori costituzionali.
Le persone anziane che passano tutto il giorno sedute su sedie e su poltrone sono numerosissime: basti pensare che solo in Italia gli ultra centenari sono più di 16.000. Poiché la riduzione della deambulazione, o addirittura il non poter più camminare, obbliga la persona anziana a restare in posizione seduta per molte ore durante la giornata, il suo stato di salute ne risente. Si utilizzano normalmente sedie, poltrone o carrozzine tradizionali che, non tenendo in considerazione le esigenze personali, causano le seguenti conseguenze:
- insorgenza di dolori;
- gonfiori;
- lesioni cutanee;
- nei casi più gravi piaghe da decubito;
- retrazioni muscolo-tendinee e modificazioni articolari dovute alle inclinazioni del tronco e del bacino non corrette e agli arti superiori e inferiori non allineati;
- insufficienza respiratoria.
È necessario quindi intervenire con ausili adeguati sia quando la persona non è più in grado di camminare per problemi neuromotori e/o circolatori, sia quando la diminuzione del movimento ha determinato una riduzione del tono muscolare. La diminuzione della resistenza alla fatica in un anziano si manifesta spesso all’inizio con un semplice “non ho voglia di uscire” che però rivela un reale impedimento fisico al cammino. Un’attenta valutazione anche da parte di tecnici quali il medico fisiatra, il fisioterapista o il terapista occupazionale, aiuterà a definire le soluzioni e gli ausili idonei.
Quali sono i requisiti per garantire una posizione confortevole e corretta da seduti?
- La morbidezza della struttura;
- la robustezza, in modo da contrastare le continue sollecitazioni che una persona anziana, alzandosi e sedendosi, imprime a tutta la struttura;
La sedia dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- altezza fra i 45 e i 47 centimentri, che permetta un completo appoggio della pianta del piede al suolo e tale che l’angolo dell’articolazione dell’anca sia maggiore o uguale ai 90 gradi;
- presenza di braccioli sufficientemente larghi per un buon appoggio degli avambracci e con un’altezza che mantenga un angolo di 90 gradi tra gomito e spalla;
- nel caso in cui i braccioli non possano essere usati per agevolare l’alzata, ad esempio per un paziente con un deficit agli arti superiori, è opportuno porre sul sedile un ausilio chiamato “catapulta” che, facendo scattare una molla interna, spinge il bacino della persona verso l’alto;
- La profondità del sedile deve essere corretta per non permettere lo scivolamento in avanti del bacino;
- L’altezza dello schienale: in situazione di riposo dovrà essere alto mentre durante le attività manuali uno schienale basso sarà più funzionale poiché agevolerà i movimenti fornendo comunque un buon supporto alla zona lombare.
Le normali poltrone potranno essere sostituite da poltrone dotate di un sistema di ribaltamento anteriore, che permetterà alla persona anziana di alzarsi in piedi con il maggior risparmio energetico. Le cosiddette poltrone “elevabili” hanno una struttura massiccia ed è una loro caratteristica quella di dare una grande stabilità nel momento in cui l’anziano si alza dalla posizione seduta; la possibilità poi di variare le inclinazioni dello schienale, degli appoggi delle gambe e del sedile attraverso l’uso di un telecomando dà alla persona la possibilità di essere autonoma negli aggiustamenti degli arti, della seduta e nell’assunzione della posizione eretta.
Grazie al sistema “stand up” la poltrona si alza completamente e nel caso di persone con ridotta mobilità del bacino, obesità o grave ipostenia la posizione eretta diventa più accessibile. Alcune poltrone sono anche fornite di ruote piroettanti, maniglia di spinta posteriore e braccioli removibili, in modo da potere essere spostate e quindi dare accessibilità ai vari ambienti della casa.
Anche la carrozzina è un ausilio sempre più utilizzato per una serie di attività quotidiane: la tecnologia moderna offre una varietà enorme di modelli che andranno personalizzati e adattati alle esigenze del singolo, alle sue condizioni fisiche e ambientali. Anche in questo caso professionisti esperti quali tecnico ortopedico, fisioterapista o terapista occupazionale valuteranno la situazione personale considerando che per la persona anziana i principali modelli da utilizzare sono:
- La carrozzina manuale;
- La carrozzina pieghevole monoguida;
- La carrozzina tipo bascula con sedile reclinabile;
- La carrozzina elettronica
Anche per la scelta della carrozzina bisognerà tener conto di alcuni aspetti: le condizioni motorie, cognitive e funzionali della persona, l’ambiente dove vive, le esigenze posturali dell’individuo, la sicurezza e la stabilità, il tempo di utilizzo durante la giornata.
La carrozzina verrà scelta adeguatamente in base alle dimensioni corporee della persona, al tipo di spinta, all’altezza della seduta e al baricentro del soggetto.
L’utilizzo di cuscini speciali completerà il sistema di postura da seduto più adeguato per ciascuna persona. Esistono vari tipi di cuscino: in schiuma, in gel, in flolite e poliuretano e ad aria. L’utilizzo corretto di questi cuscini garantirà la prevenzione delle piaghe da decubito e darà maggiore stabilità nell’appoggio del bacino.
Il caregiver troverà un team di esperti che valuterà con una serie di prove l’idoneità dell’ausilio prima di una scelta definitiva.