La distanza tra “persona normale” e “persona disabile” è meno lontana di quella che potremmo pensare. I concetti di accessibilità, visitabilità e adattabilità andrebbero applicati ad ogni spazio.

L’accessibilità di un luogo dipende dalle abilità motorie della persona e dalla presenza di barriere architettoniche. Il concetto di barriera architettonica può essere percepito in modo diverso a seconda del bisogno di accessibilità individuale ad un ambiente. In generale una barriera architettonica è un qualsiasi elemento costruttivo che limita o impedisce spostamenti o la fruizione di servizi a persone con capacità motorie o sensoriali ridotte.

La visitabilità è la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione. Sono spazi di relazione il soggiorno e  la sala da pranzo dell’ alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, di servizio e di incontro nei quali la persona vive la vita sociale.

L’adattabilità è la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motoria o sensoriale.

Nessuno di noi pensa di dover, in un particolare momento della sua vita, aver bisogno di utilizzare per esempio una carrozzina, anche per un breve periodo; ma, sappiamo bene in realtà, che incidenti, malattie o il semplice invecchiamento, potrebbero influenzare i nostri spostamenti.

Appare quindi utile individuare in un’abitazione spazi che possano essere abitati in qualsiasi circostanza.

Con il D.M. 236/89 “Prescrizioni e tecniche necessarie a garantire accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche” i suddetti principi devono essere alla base della progettazione di edifici non solo pubblici, ma anche privati. Il legislatore pone l’attenzione su una serie di aspetti, tra i quali troviamo interessante lo “spazio di rotazione”. Questo è definito come lo spazio minimo (150cm X 150cm) utile a garantire che una persona in carrozzina possa muoversi agevolmente all’interno di un ambiente.

Di conseguenza per poter progettare o arredare o semplicemente scegliere di abitare un appartamento è necessario conoscere queste norme per non trovarci a dover sostenere spese e disagi nell’eventualità che, in un futuro, si debba modificare “l’ambiente casa” per renderlo fruibile in caso di utilizzo di ausili particolari da parte di una persona.

La dis-abilità quindi, grazie anche a questi tipi di intervento sull’ambiente, non è più un limite per il raggiungimento di un buon grado di autonomia e per la possibilità di vivere la relazione con gli altri.

Grazie alle cure riabilitative è possibile vedere le proprie capacità residue ampliarsi, grazie alla tecnologia ancora di più. Ausili sempre più moderni e attenti alle esigenze dei nostri tempi, ci permettono di vivere gli spazi e i nostri cari con grande serenità.