Il termine di gamba come noi lo intendiamo generalmente è sbagliato. Per definire correttamente le nostre gambe dovremmo dire: ”arti inferiori”.
La gamba infatti è solo una parte dell’arto inferiore, e specificamente quella che va dal ginocchio fino alla caviglia.
Gli arti inferiori sono il nostro mezzo di locomozione più importante, ci permettono di muoverci, di camminare, correre, inginocchiarci, saltare.

Gli arti inferiori (imperniati e articolati al tronco per mezzo di due grosse e robuste articolazioni, le cosiddette anche) sono costituiti da segmenti rigidi che formano la struttura portante che sono le ossa. Esse sono congiunte fra loro in modo da potersi piegare per mezzo di articolazioni le più importanti delle quali sono le anche, o articolazioni coxo-femorali, che permettono agli arti di piegarsi rispetto al tronco, le ginocchia che permettono all’arto di piegarsi su se stesso e le caviglie che permettono loro di inclinarsi rispetto al piede.
Le articolazioni tra osso e osso sono tenute insieme e costituite da fasci di tessuto molto resistente che sono il legamenti. Essi permettono alle articolazioni di lavorare solo in un determinato modo e con determinate possibilità di escursione.

Il motore che permette alle ossa di muoversi attivamente è rappresentato dai muscoli. Essi sono costituiti da un’enormità di piccole fibre che hanno la capacità di accorciarsi. Queste fibre, riunite in fasci o ventri muscolari, rivestono le ossa e si inseriscono tenacemente alle ossa a vari livelli creando dei grossi ponti tra osso e osso. Quando i muscoli si accorciano determinano una contrazione che ha l’effetto di avvicinare i segmenti ossei tra loro e quindi di poter, ad esempio, piegare il ginocchio, flettere la coscia, estendere il piede e così via.
Inoltre i muscoli, grazie a un’azione equilibrata tra quelli che si trovano davanti, dietro e di lato rispetto agli arti inferiori, ci permettono varie posizioni statiche come ad esempio quella di stare fermi in piedi.

A cura del:
Dott. Massimo Pisacreta
Professore a contratto di Chirurgia Vascolare, Università degli Studi di Milano.

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