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Per i pazienti con sintomi cronici è importante escludere patologie sistemiche che possono causare il dolore. Devono essere prese in considerazione cause infettive, neurologiche, vascolari, neoplastiche, infiammatorie e artrosiche. Possono essere utili domande che riguardano altre parti del corpo (ad esempio dolore a più articolazioni). Il paziente ha avuto febbre, brividi, ha perso peso, infezioni della vie aeree superiori oppure patologie trasmissibili sessualmente?

A ogni paziente bisogna chiedere se siano presenti rumori, blocco articolare, episodi di instabilità, tumefazione, rigidità, dolore notturno, difficoltà al carico, difficoltà a camminare, a fare le scale, a sedersi e alzarsi da una sedia, ad accovacciarsi o a inginocchiarsi. Il paziente ha notato una zoppia?

L’anamnesi deve inoltre prendere in considerazione qualsiasi precedente diagnosi, lesione o intervento chirurgico effettuato sul ginocchio e qualsiasi problema medico, terapie o allergie a particolari farmaci.  Ad esempio, il medico curante deve sapere se il paziente ha già subito un’operazione di meniscectomia mediale, in quanto il radiologo spesso interpreta il vuoto del segnale sulla lastra dato dall’incisione chirurgica come una rottura del menisco mediale. Una volta ottenuta un’anamnesi approfondita, è utile che il paziente riferisca i sintomi e i segni attuali e più fastidiosi del suo ginocchio (dolore, tumefazione, instabilità, rigidità, blocco articolare).

Nella fase ultima dell’anamnesi che porta alll’esame obiettivo, il paziente deve indicare l’area dolente del ginocchio. Quest’area si suddivide in anteriore (quadricipite, rotula, retinacolo rotuleo, tendine rotuleo), laterale (rima articolare laterale, condilo femorale laterale, piatto tibiale laterale), mediale (rima articolare mediale, condilo femorale mediale, piatto tibiale mediale) e posteriore (fossa poplitea, rima articolare posteromediale e posterolaterale).

L’intento, con questa presentazione, è di dare utili indicazioni sulla importanza della raccolta dei dai clinici, molti dei quesiti posti al paziente possono valere per altri distretti articolari, vale comunque la regola che una buona anamnesi può dare già una indicazione sulla patologia sofferta dal paziente e che altre indagini sono complementari e non sostitutive.

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